Roma, Camera dei deputati, ore 18,00 circa.
Passa il voto sul Job Acts.
Grandi proteste dalle inutili frange di un PD sempre più
egemonizzato dai poteri economici e sempre più distante dalla realtà sociale
(siamo dolenti, on. Livia Turco, comprendiamo la sua commozione, ma il “suo” partito è già
da un po’ che ha preferito cambiare sponda).
Si stracciano le vesti, gridano
allo scandalo e manifestano con violente prese di posizione (hanno addirittura
abbandonato l’aula, roba da fucilazione) ma quel vergognoso disegno di legge viene
approvato, andando così a scalfire ulteriormente altri tasselli del mosaico, sempre più ridimensionato, dei
diritti dei cittadini.
Prima di ringraziare i deputati “fedeli” su twitter per aver
appoggiato questo disegno di legge scellerato, il Presidente del Consiglio,
Matteo Renzi, si era appellato al “senso di responsabilità” che deve sempre
prevalere in questi casi.
L’opposizione interna prêt-à-porter si ritira su un Aventino
comodo comodo e, con la boccuccia messa a “culo di gallina”, fa la stizzita
e dichiara la sua netta contrarietà al provvedimento.
Mancava solo dicessero“Renzi è brutto e cattivo”. Ma forse sarebbe stato troppo.
Grugliasco, Sala Consiliare, Ore 19.03.
Causa assenza del numero legale, il Consiglio Comunale viene
rinviato alla seconda convocazione.
Cose che succedono, anche se hai una maggioranza che
definire bulgara è dire poco.
Una di quelle maggioranze che ti permette di sfoggiare i
muscoli appena la situazione si presta per poterlo fare.
Una di quelle maggioranze che ti consente di sfidare il
parere contrario dell’opposizione, facendoti procedere come un rullo
compressore senza tener conto di opinioni o proposte utili alla corretta
amministrazione della città.
L’opposizione c’è, quasi tutta, ma non spetta a loro
garantire il numero necessario di consiglieri per validare l’assemblea.
Dovrebbe essere la maggioranza, espressione della volontà
cittadina, deputata in primis a portare avanti i lavori per i quali si era
proposta in fase di candidatura, dunque a garantire la sua presenza.
All’ordine del giorno tra i vari punti, quello relativo
all’approvazione di alcuni elementi del bilancio, determinanti per il proseguo
delle azioni amministrative intraprese.
Il Sindaco Montà, sommessamente, chiede ai consiglieri “di
minoranza” (come gli piace chiamarli) di inserire le loro tessere e garantire così il numero utile almeno
per l’approvazione di tale punto, in quanto la prossima seduta, aggiornata ad
una settimana, avrebbe fatto slittare le necessarie autorizzazioni a procedere
con il bilancio, e lo fa appellandosi al loro di “senso di responsabilità” per
il ruolo per il quale sono chiamati.
Dopo aver ricevuto la garanzia che, nel caso avessero assicurato il numero legale, si sarebbe votato solo sul punto del
bilancio, i consiglieri dell'opposizione adempiono al loro compito con “senso di responsabilità”
ricordando però, ad un fumante Sindaco, che quel senso di responsabilità da
lui, e da quelli come lui, tanto decantato, non deve essere unilaterale, e che
la correttezza politica e il rispetto delle varie posizioni sono due strumenti importanti che permettono, se praticati in maniera corrisposta, di costruire
delle belle cose per il territorio che si è chiamati ad amministrare o
governare.
Votata la delibera si chiude e si aggiorna la seduta.
Se molti cittadini ieri sera si aspettavano delle risposte
su alcune questioni che erano all’ordine del giorno, e non le hanno ricevute,
sanno chi devono ringraziare.
Una maggioranza imbronciata probabilmente non avrà passato
una bella serata, ma tant’è.